Nella solita, familiare e squisita cornice di pubblico raffinato romano, animato dall’inconfondibile cordialità del conte Luigi Zuccolo di Spilimbergo, direttore dell’elegante galleria d’arte D’Urso di via del Corso a Roma, è stata inaugurata il 18 u.s. una mostra internazionale allestita con dipinti di vario talento.

Tra i tanti partecipanti a tale rassegna d’arte pittorica v’erano Carosi, autore di paesaggi e vasi di fiori dipinti con gusto delicato in atmosfera azzurra; Alberto Cubi paesaggista naif; Cugini Tumiotto A. disegnatrice raffinata e pittrice schietta e sincera; Refice, autrice di dipinti surrealistici e acrobatici ricchi di passaggi tonali descrittivi; e dulcis in fundo Daria Picardi la pittrice più idonea a tale solennizzazione artistica, le cui nature morte così saporite riproducenti frutta dette con linguaggio Socratiano sono state immancabilmente dalla sorte ingiusta scaricate in fondo alla sala d’esposizione ove le ho scorte per caso con mio vivo compiacimento.

                                                                                   Generoso Romano, 1970

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